Secondo un articolo pubblicato sull’Ophthalmology Times le allergie stagionali potrebbero far peggiorare i sintomi di secchezza oculare in pazienti che già soffrono di SINDROME DELL’OCCHIO SECCO e, con l’arrivo della primavera e delle allergie ad essa correlate, chi soffre di occhio secco potrebbe avere dei peggioramenti.
I pazienti affetti da DED, infatti, potrebbero sperimentare una lacrimazione aumentata, un maggiore arrossamento, bruciore e prurito accompagnati molto spesso da naso chiuso e difficoltà respiratorie.
La dottoressa Dagny Zhu, MD e chirurgo della cornea, della cataratta e della rifrazione, direttore medico e partner dei NVISION Eye Centers a Rowland Heights in California, in un articolo pubblicato sull’ Ophthalmology Times spiega come la maggior parte dei suoi pazienti presenti una riacutizzazione dell’occhio secco dovuta, appunto, ad allergie primaverili date dalla presenza di polline.
“Quando educo i miei pazienti sulle riacutizzazioni dell’occhio secco faccio loro comprendere che è un episodio acuto sintomatico preceduto da un periodo quiescente; quando c’è un fattore scatenante come le allergie stagionali si manifesta uno stato pro-infiammatorio che porta quindi alla comparsa improvvisa di sintomi acuti” dichiara la dottoressa Zhu.
Nel parlare di riacutizzazione dell’occhio secco, essa intende un episodio di peggioramento dei sintomi in cui l’infiammazione interrompe il normale equilibrio omeostatico del film lacrimale, che può durare da pochi giorni fino ad un paio di settimane.
Anche gli antistaminici sono determinanti per il film lacrimale: proprio per questo l’esperta sostiene che è necessario, in questo caso, parlare con un allergologo e comprendere se sia possibile passare ad un decongestionante nasale e ad una terapia non sistemica.
“La soluzione migliore è sempre quella di evitare l’innesco dell’allergia e apportare modifiche appropriate al proprio ambiente e stile di vita” questo il consiglio del medico.
Ovviamente anche per i portatori di lenti a contatto, è preferibile interromperne l’utilizzo al primo sintomo di occhio secco, evitando la somministrazione di colliri che potrebbero causare problemi all’integrità delle lenti.
“Il consiglio è di tornare lentamente all’utilizzo di lenti a contatto riducendo il tempo del loro utilizzo ad un massimo di otto ore al giorno, cercando di garantire una maggiore permeabilità all’ossigeno utilizzando dispositivi medici che siano usa e getta” conclude l’esperta.
Fonte: iapb Italia onlus
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